A Bruxelles c’è stato un cambiamento significativo nel settore dell’Europrogettazione. I fondi europei sono progressivamente aumentati e le procedure amministrative semplificate e questo fa sì che sempre più enti e imprese partecipino ai progetti. Nuove figure professionali, come l’agente di progetto e il Social Media Strategist per l’Europrogettazione si sono inoltre affermate in questo settore.
L’Europrogettazione 4.0 indica questa nuova forma di interpretare e attuare il management che permette a enti e società di ampliare la propria partecipazione a progetti europei. Definisco l’Europrogettazione 4.0 come quell’insieme di attività volte a ottenere un finanziamento europeo a gestione diretta, avvalendosi di strategie di medio periodo, il cui fulcro è l’agente di progetto. L’Europrogettazione 4.0 va vista come un investimento di capitale umano e finanziario. Al centro ci siamo noi, la nostra capacità di fare rete, il saper comunicare con efficacia le idee vincenti e poter gestire relazioni complesse. Dobbiamo però avvalerci di persone competenti e remunerarle per la loro attività.
CLICCA QUI per leggere l’intervista sull’Europrogettazione 4.0.
In Italia la figura dell’europrogettista è data sempre come emergente. Lo si diceva anche venticinque anni fa: “in forte progressione occupazionale”. Non ci sono, come non c’erano allora, elenchi attendibili di società o liberi professionisti che lavorano nel settore dei finanziamenti europei. Per farsi sovvenzionare un progetto dalla Commissione e mettersi alla ricerca di chi possa aiutarci a scriverlo, si rischia di perdersi in una piccola giungla popolata da millantatori e pseudo consulenti oltre che a professionisti seri.
A Bruxelles, scorrendo le proposte di lavoro rivolte agli “europrogettisti”, si delinea facilmente il profilo di questa figura professionale. L’europrogettista (european project manager) deve avere:
- esperienza nel reperire fondi europei;
- familiarità con le strutture europee e le procedure amministrative;
- solide conoscenze del Project Cycle Management;
- capacità nella pianificazione finanziaria;
- capacità organizzative, di comunicazione e di negoziazione;
- rispetto rigoroso delle scadenze;
- creatività e sensibilità all’innovazione;
- eccellenti conoscenze dell’inglese scritto e parlato.
Possiamo definire l’europrogettista come il manager di un progetto cofinanziato dai fondi dell’Unione europea e l’europrogettazione come l’insieme degli strumenti e delle tecniche necessarie a presentare e gestire un progetto cofinanziato dai fondi messi a disposizione dell’Unione europea.
La figura dell’agente di progetto conosce i principali meccanismi dei finanziamenti europei e possiede una rete di contatti qualificata (enti, imprese, start up, centri di ricerca e associazioni) pronta a farsi coinvolgere in partenariati internazionali. Non scrive il progetto (questo è il compito dell’europrogettista) ma ne coordina tutte le sua fasi: individuazione del capofila, ruolo dei partner, ripartizione delle risorse, supervisione della proposta progettuale, controllo della qualità della proposta. L’agente di progetto propone anche dei progetti già pronti, “chiavi in mano”, facilitando l’inserimento di enti ed imprese nel meccanismo dei finanziamenti a gestione diretta.
Il “Social Media Strategist” è un’altra figura chiave dell’Europrogettazione 2.0. Già dal 2015, infatti, a Bruxelles, si è fatto strada un modo innovativo di comunicare approcci, obiettivi e risultati dei progetti europei. Protagonisti di questa svolta sono i social media. Si occupa dell’ideazione e della realizzazione di campagne comunicative attraverso l’utilizzo delle più moderne piattaforme social, applicate alla disseminazione dei progetti europei. Il suo compito è di fare in modo che il progetto sia divulgato al pubblico giusto, nella maniera migliore possibile. Le sue doti comunicative vanno di pari passo con la sua creatività, multiculturalità e un forte spirito di squadra, caratteristiche necessarie per il buon esito delle strategie messe in campo.
Non solo gli europrogettisti, ma anche le Istituzioni europee cercano di plasmare e gestire la loro presenza sui social network. In un mondo sempre più digitale e interdipendente, la presenza dei social media all’interno dei piani di comunicazione sta diventando sempre più importante nella gestione dei progetti europei. Questi strumenti sono inoltre parte integrante delle strategie utilizzate dalle Istituzioni dell’Unione europea, per dare risalto alle proprie attività e connettersi con la propria audience.
L’opportunità di una carriera internazionale, che unisce comunicazione innovativa e partecipazione ai più importanti programmi che la Commissione europea propone, sono due incentivi che hanno portato molti nuovi professionisti a Bruxelles, soprattutto giovani. Sebbene l’Italia sembri essere ancora poco attrezzata per affrontare al meglio il cambiamento verso l’Europrogettazione 2.0, per quanto riguarda i progetti europei c’è terreno fertile per un impiego sempre maggiore dei social media. Siamo infatti ai primi posti nella classifica dei Paesi che utilizzano i social network.